Obiettivo

Obiettivo

Stimolare la riflessione sulle proprie esperienze di conflitto focalizzandosi su quelle in cui è stato possibile dire “no”.

Stimolare la riflessione sulle proprie esperienze di conflitto focalizzandosi su quelle in cui è stato possibile dire “no”.

Metodo

Metodo

  1. Lavoro individuale (10 minuti): “Qual è stata l’ultima volta che hai litigato online? Come è finita?”. Precisare agli adolescenti che questa esperienza verrà successivamente condivisa.
  2. In coppia (20 minuti): “Racconta all’altro la tua esperienza di conflitto online/Ascolta l’esperienza di conflitto online dell’altro” (10 minuti a testa).
  3. Fase di plenaria (60 minuti): Raccogliere su un cartellone alcune caratteristiche del conflitto di cui si è parlato nella sessione precedente.

Ognuno dovrà riferire solo le informazioni che sono state condivise nella fase di racconto/ascolto del conflitto. Le caratteristiche del conflitto che potranno essere condivise sono: l’ambito relazionale, il contesto online dove è occorso il conflitto, da quanto tempo esiste il conflitto, quanto è durato il conflitto, gli attori coinvolti (quanti erano, se erano presenti tutti, ad esempio litigare per una fidanzata; se erano attivi o anche passivi, come ad esempio amici che ascoltano); come è finito (relazione riallacciata, relazione finita, relazione in crisi).

Ambito Relazionale: es. relazione di coppia

Causa: giudizio negativo su un comportamento

Attori: fidanzato

Durata: 1 anno/10 minuti

Contesto online: WhatsApp

Come è andata: relazione in crisi

  1. Lavoro individuale (10 minuti): “Qual è stata l’ultima volta che hai litigato online? Come è finita?”. Precisare agli adolescenti che questa esperienza verrà successivamente condivisa.
  2. In coppia (20 minuti): “Racconta all’altro la tua esperienza di conflitto online/Ascolta l’esperienza di conflitto online dell’altro” (10 minuti a testa).
  3. Fase di plenaria (60 minuti): Raccogliere su un cartellone alcune caratteristiche del conflitto di cui si è parlato nella sessione precedente.

Ognuno dovrà riferire solo le informazioni che sono state condivise nella fase di racconto/ascolto del conflitto. Le caratteristiche del conflitto che potranno essere condivise sono: l’ambito relazionale, il contesto online dove è occorso il conflitto, da quanto tempo esiste il conflitto, quanto è durato il conflitto, gli attori coinvolti (quanti erano, se erano presenti tutti, ad esempio litigare per una fidanzata; se erano attivi o anche passivi, come ad esempio amici che ascoltano); come è finito (relazione riallacciata, relazione finita, relazione in crisi).

Ambito Relazionale: es. relazione di coppia

Causa: giudizio negativo su un comportamento

Attori: fidanzato

Durata: 1 anno/10 minuti

Contesto online: WhatsApp

Come è andata: relazione in crisi

Materiali e tempistiche

Materiali e tempistiche

Varianti

Varianti

Variante 1:

I punti 1 e 2 possono essere sostituiti dalla seguente attività. Il gruppo viene diviso in piccoli sottogruppi di 4/5 persone.

Ogni sottogruppo ha 10 minuti per definire il contesto e creare due personaggi (fidanzati, amici, membri di una famiglia…) descrivendoli con nome, età, occupazione, descrizione della relazione tra loro.

A seguire sarà data indicazione a ogni gruppo di descrivere un conflitto avvenuto on-line che ha visto coinvolti questi due personaggi. L’esercitazione prosegue con il punto 3.

Variante 2:

Si può richiedere la descrizione di un conflitto avvenuto on-line e uno off-line. Nella fase di plenaria saranno raccolte le informazioni circa i conflitti distinguendo se si tratta di un conflitto on-line o off-line.

Variante 1:

I punti 1 e 2 possono essere sostituiti dalla seguente attività. Il gruppo viene diviso in piccoli sottogruppi di 4/5 persone.

Ogni sottogruppo ha 10 minuti per definire il contesto e creare due personaggi (fidanzati, amici, membri di una famiglia…) descrivendoli con nome, età, occupazione, descrizione della relazione tra loro.

A seguire sarà data indicazione a ogni gruppo di descrivere un conflitto avvenuto on-line che ha visto coinvolti questi due personaggi. L’esercitazione prosegue con il punto 3.

Variante 2:

Si può richiedere la descrizione di un conflitto avvenuto on-line e uno off-line. Nella fase di plenaria saranno raccolte le informazioni circa i conflitti distinguendo se si tratta di un conflitto on-line o off-line.

Spunti per la ripresa

Spunti per la ripresa

L’esercitazione ha come obiettivo quello di far conoscere cosa sia il conflitto.

Nella ripresa in plenaria si può prestare attenzione a chi ha portato il conflitto nella relazione dicendo di no; si possono evidenziare le diverse caratteristiche del conflitto consentendo di distinguere l’area del conflitto come relazione problematica, ma praticabile. L’esercitazione, a partire dalla messa in comune delle esperienze di conflitto vissute, evidenzia che in ogni situazione presentata emerge un tema comune, ovvero quello della “differenza” (es. diverse esperienze, storie, emozioni, punti di vista, opinioni, bisogni etc.).

Questo aiuta ad accorgersi che la differenza è una condizione fondamentale dell’umano che rende molto meno semplice il comunicare e il confliggere, ma che è anche la condizione perché la comunicazione e il conflitto avvengano e possano avere un ruolo funzionale. L’esercitazione, promuovendo una riflessione sulla centralità del tema della differenza nel conflitto, aiuta a comprendere come questo rappresenti una dimensione costitutiva dell’umano e occasione di crescita.

Note per il conduttore:

L’esercitazione richiede la condivisione di esperienze personali conflittuali quindi cariche di emozioni negative, la cui narrazione può essere particolarmente faticosa per gli adolescenti. Richiede quindi un clima di gruppo accogliente e supportivo che possa stimolare e supportare l’apertura e la solidarietà tra i pari. Si consiglia questa esercitazione nella fase centrale del percorso formativo.

È necessario tenere presente che le persone, ancora più gli adolescenti, possono evitare di voler raccontare e lasciarsi ingaggiare nel conflitto e non esprimere la propria differenza, perché questo richiede il coraggio di esporsi nelle proprie fragilità e fiducia nell’altro.

La variante 1 riduce il livello di esposizione personale nel gruppo perché consente alle persone di raccontare l’esperienza vissuta in modo indiretto attraverso dei personaggi immaginari. E’ consigliata soprattutto se l’attività viene proposta a gruppi molto conflittuali o che si conoscono poco o in una fase iniziale del lavoro di formazione.

La variante 2 offre la possibilità di mettere a confronto l’esperienza conflittuale on-line e off-line.

L’esercitazione ha come obiettivo quello di far conoscere cosa sia il conflitto.

Nella ripresa in plenaria si può prestare attenzione a chi ha portato il conflitto nella relazione dicendo di no; si possono evidenziare le diverse caratteristiche del conflitto consentendo di distinguere l’area del conflitto come relazione problematica, ma praticabile. L’esercitazione, a partire dalla messa in comune delle esperienze di conflitto vissute, evidenzia che in ogni situazione presentata emerge un tema comune, ovvero quello della “differenza” (es. diverse esperienze, storie, emozioni, punti di vista, opinioni, bisogni etc.).

Questo aiuta ad accorgersi che la differenza è una condizione fondamentale dell’umano che rende molto meno semplice il comunicare e il confliggere, ma che è anche la condizione perché la comunicazione e il conflitto avvengano e possano avere un ruolo funzionale. L’esercitazione, promuovendo una riflessione sulla centralità del tema della differenza nel conflitto, aiuta a comprendere come questo rappresenti una dimensione costitutiva dell’umano e occasione di crescita.

Note per il conduttore:

L’esercitazione richiede la condivisione di esperienze personali conflittuali quindi cariche di emozioni negative, la cui narrazione può essere particolarmente faticosa per gli adolescenti. Richiede quindi un clima di gruppo accogliente e supportivo che possa stimolare e supportare l’apertura e la solidarietà tra i pari. Si consiglia questa esercitazione nella fase centrale del percorso formativo.

È necessario tenere presente che le persone, ancora più gli adolescenti, possono evitare di voler raccontare e lasciarsi ingaggiare nel conflitto e non esprimere la propria differenza, perché questo richiede il coraggio di esporsi nelle proprie fragilità e fiducia nell’altro.

La variante 1 riduce il livello di esposizione personale nel gruppo perché consente alle persone di raccontare l’esperienza vissuta in modo indiretto attraverso dei personaggi immaginari. E’ consigliata soprattutto se l’attività viene proposta a gruppi molto conflittuali o che si conoscono poco o in una fase iniziale del lavoro di formazione.

La variante 2 offre la possibilità di mettere a confronto l’esperienza conflittuale on-line e off-line.

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